verdi del trentino
  Marco Boato - attività politica e istituzionale
   

articoli dalla stampa
2016 - 2024

articoli dalla stampa
2011 - 2015

articoli dalla stampa
2006 - 2010

articoli dalla stampa
2000 - 2005

atti parlamentari
2006 - 2008

atti parlamentari
2000 - 2005

torna a precedente  

 HOMEPAGE

  I VERDI
  DEL TRENTINO

  
  CHI SIAMO

  STATUTO

  REGISTRO CONTRIBUTI

  ORGANI E CARICHE

  ASSEMBLEE
  CONFERENZE STAMPA
  RIUNIONI


 ELETTI VERDI

  PROVINCIA DI TRENTO

  COMUNITÀ DI VALLE

  COMUNE DI TRENTO

  ALTRI COMUNI


 ELEZIONI

  STORICO DAL 2001


 ARCHIVIO

  ARTICOLI

  DOSSIER

  CONVEGNI

  INIZIATIVE VERDI

  PROPOSTE VERDI

  BIBLIOTECA

  GALLERIA FOTO

  

 

Roma, Camera dei deputati, 13 ottobre 2005
MODIFICHE ALLE NORME PER L’ELEZIONE
DELLA CAMERA DEI DEPUTATI E DEL SENATO DELLA REPUBBLICA

Intervento di Marco Boato in discussione articolata
Stenografico Aula in corso di seduta del 13 ottobre 2005

(Ripresa esame dell'articolo 1 - A.C. 2620 ed abbinate)

MARCO BOATO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, ci sono ragioni politiche, istituzionali, costituzionali, procedurali, di merito e di metodo per votare contro l'articolo 1 del provvedimento in esame.

Le ragioni politiche sono rappresentate dalla inaccettabilità del totale stravolgimento del sistema elettorale per esclusive ragioni e interessi di parte, di scambio politico svoltosi esclusivamente all'interno della maggioranza. Mi dispiace che una persona - e ciò voglio dirlo solo una volta - che stimo ed apprezzo e che ho sempre ascoltato con grande rispetto, l'onorevole Marco Follini, si sia dimostrato l'apprendista stregone di questa vicenda: voleva la reintroduzione del proporzionale con le preferenze, ed ha invece ottenuto, in suo nome e mi pare anche in nome del Presidente della Camera, l'introduzione del proporzionale oligarchico, senza preferenze, con l'imposizione dei candidati da parte delle gerarchie di partito, quando ci sono ancora i partiti; voleva anche porre legittimamente in discussione con le elezioni primarie la possibile candidatura a primo ministro per il centrodestra alle prossime elezioni politiche. Ma l'onorevole Follini è stato letteralmente stritolato e «fatto fuori» sia lui sia le primarie, le quali sono letteralmente scomparse dall'orizzonte. Mi dispiace, ripeto, perché le motivazioni addotte dall'onorevole Follini erano nobili anche se da me non condivise. L'esito di questa vicenda è ignobile, e lui ne è la prima vittima.

Ci sono poi ragioni istituzionali. È inaccettabile l'unilaterale imposizione di un nuovo sistema elettorale, tanto più dopo il pronunciamento referendario del 18 aprile del 1993, che con il 77 per cento dei partecipanti aveva visto l'82,7 per cento dei votanti, decine di milioni di italiani, votare sì al nuovo sistema elettorale.

Ci sono, poi, ragioni costituzionali: la totale irragionevolezza delle soglie - 10, 4, 2 e persino meno di 2 alla Camera; 20, 8, 3 al Senato - e, quindi, la loro totale incostituzionalità, sotto il profilo della ragionevolezza; la totale, potenziale paralisi del sistema, nei rapporti tra Camera e Senato, attraverso diversi premi di maggioranza; la reale possibilità che possa scattare un premio di maggioranza per una coalizione alla Camera e un insieme di diversi premi di maggioranza per diverse coalizioni al Senato.

Ma vi sono anche ragioni procedurali per dire questo «no» grande come un grattacielo: prima di tutto, la palese e sistematica violazione dell'articolo 72 della Costituzione sul procedimento legislativo. Essa chiama in causa anche la regolarità e la correttezza del modo in cui le cose si sono svolte sia in Commissione sia in Assemblea: vi è stato il totale stravolgimento, attraverso la decisione di ammissibilità, a mio parere indecente, che ha riguardato gli emendamenti 1.500 e 2.500, che hanno totalmente stravolto il testo base che era stato adottato dalla Commissione.

Su qualunque altra proposta di legge la presidenza della Commissione, prima, e della Camera, poi, avrebbe dichiarato l'inammissibilità di quegli emendamenti: centinaia di volte vengono dichiarati inammissibili emendamenti che hanno una portata emendativa infinitamente inferiore! In questo caso, invece, tutto è stato accettato, tutto è stato imposto, tutto è stato dichiarato ammissibile ...

PRESIDENTE. Onorevole Boato ...

MARCO BOATO. ... tutto è stato fatto in violazione dell'articolo 72 della Costituzione!

Signor Presidente, mi avvio a concludere. Per ragioni di merito e di metodo, perché si è fatto strame della Costituzione e del regolamento, della correttezza dei rapporti tra maggioranza e opposizione, della sovranità popolare come si era espressa nel 1993, noi siamo convinti non soltanto che si debba votare contro l'articolo 1 e, successivamente, contro l'articolo 2 e contro la proposta nel suo complesso, ma anche che la storia si incaricherà di dimostrare l'idiozia e la miopia di ciò che sta avvenendo.

PRESIDENTE. Grazie.

MARCO BOATO. Nell'arco dei decenni, l'ha fatto nel caso della legge Acerbo, nel 1924; l'ha fatto, nel giro di pochi mesi, in occasione della legge maggioritaria del 1953 (imposta anche allora unilateralmente); l'ha fatto perfino quando Mitterrand, dopo avere imposto, nel 1984, il ritorno al proporzionale, perse le elezioni (e si ritornò al sistema precedente).

Tutti i precedenti esempi, che riguardano forze politiche anche diverse, dimostrano che questi colpi di mano, alla fine, vengono sconfitti dalla volontà popolare ...

PRESIDENTE. Grazie.

MARCO BOATO. ... dalla sovranità popolare (Applausi dei deputati dei gruppi Misto-Verdi-l'Unione, dei Democratici di sinistra-L'Ulivo e della Margherita, DL-L'Ulivo).

(Esame dell'articolo 2 - A.C. 2620 ed abbinate)

MARCO BOATO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, anche in riferimento all'articolo 2, che riguarda il sistema elettorale per il Senato, vi sono motivi gravissimi di carattere politico, istituzionale, costituzionale, regolamentare che inducono ad un voto contrario e non solo da parte del gruppo dei Verdi ma anche di tutte le forze politiche dell'Unione. È inaccettabile stravolgere unilateralmente il sistema elettorale anche per il Senato con quello che abbiamo definito - e lo confermiamo - un vero e proprio colpo di mano istituzionale. È inaccettabile, a nostro parere, introdurre circoscrizioni grandi come ciascuna regione, quando, fin dal 1948 - quindi, per quasi 60 anni - si è votato per il Senato sempre in collegi uninominali.

Da collegi che comprendono circa duecentomila elettori, oggi, con la vostra legge, passate a circoscrizioni regionali che, ad esempio per la Lombardia, comprendono 9 milioni di abitanti. Sono inaccettabili le liste bloccate che consegnano ogni scelta sulle candidature nelle mani di ristretti vertici di partito, riducendo ancora la partecipazione democratica nel nostro Paese. Sono inaccettabili ed arbitrarie le soglie di sbarramento introdotte, per di più ciascuna diversa tra Camera e Senato: per quest'ultimo, ad esempio, si prevedono soglie di sbarramento rispettivamente del 20 per cento, dell'8 per cento, del 3 per cento; alla Camera invece si prevedono soglie del 10 per cento, del 4 per cento, del 2 per cento e, perfino, minore del 2 per cento. Sembra che qualcuno stia dando i numeri al lotto ed invece state scrivendo, dal vostro punto di vista, la nuova legge elettorale.

Sono inaccettabili e del tutto irragionevoli sotto il profilo costituzionale i diciotto distinti premi di maggioranza, che sono diversi per ciascuna delle 18 regioni; non sono venti, come è stato detto, perché non compaiono la Valle d'Aosta ed il Trentino Alto Adige!

È inaccettabile il procedimento legislativo che è stato adottato in palese violazione e sistematica lesione dell'articolo 72 della Costituzione: anche ora voterete l'articolo 2 che riguarda una serie di articoli della legge elettorale!

È inaccettabile aver stravolto e travolto il referendum popolare del 18 aprile del 1993; un referendum che riguardava proprio e specificatamente la legge elettorale del Senato e che fu approvato da decine di milioni di italiani!

Per tutte queste ragioni, noi voteremo contro l'articolo 2, riguardante il sistema elettorale del Senato, come pure voteremo contro sul complesso dell' intero provvedimento.

Una legge che, alla fine, si rivolterà contro il centrodestra, come una sorta di boomerang, grazie a quella che io ritengo sarà la risposta del popolo sovrano a questo vero e proprio sopruso politico ed istituzionale.

 

  Marco Boato

MARCO BOATO

BIOGRAFIA


  
© 2000 - 2024
EUROPA VERDE    
VERDI DEL TRENTINO

webdesigner:

m.gabriella pangrazzi
 
 

torna su